Nel giugno 2022, mentre il regista lavora alla narrazione del suo incontro con Patrizia Cavalli, del tempo trascorso assieme e degli sguardi prima attenti e poi svuotati dalla malattia, la poetessa muore. Dell’autrice rimangono poche immagini: l’unico gesto possibile è raccontare attraverso la metafora, con immagini di archivio e un testo che, tra dichiarazione d'amore e ultimo saluto, si alterna alle poesie recitate dall'autrice. Un sincero gesto d’amore nei confronti della grande poetessa Patrizia Cavalli, in cui l’autore dialoga con le sue poesie e con le immagini d’archivio che la ritraggono, restituendone l’universo poetico e la condizione umana attraverso uno sguardo molto personale.